Forza Italia: "La riforma della Giustizia va fatta anche per Berlusconi"
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Forza Italia: “La riforma della Giustizia va fatta anche per Berlusconi”

Carlo Nordio

Il disegno di legge firmato da Carlo Nordio sarà discusso domani in Consiglio dei Ministri: 8 gli articoli proposti.

La riforma della Giustizia potrebbe essere l’ultimo atto politico di Silvio Berlusconi. “Ci aspettiamo che il governo porti avanti le battaglie del Cavaliere – dicono da Forza Italia -. La riforma della giustizia deve essere fatta anche per lui”. Il fautore di Mediaset, scomparso questo lunedì mattina, era un grande sostenitore, assieme a tutto il partito di Forza Italia, del disegno di legge firmato da Carlo Nordio che arriverà domani in Consiglio dei Ministri.

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Attorno alle 18, infatti, verrano discussi gli 8 articoli presenti nella proposta che auspica “modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all‘ordinamento giudiziario. Tra le misure previste dalla riforma troviamo anche la cancellazione del reato di abuso d’ufficio, la limitazione di quello di traffico di influenza, alcune regole per gestire le intercettazioni, l’inappellabilità delle sentenze.

Carlo Nordio

Non esisterà più l’abuso d’ufficio?

La cancellazione del reato di abuso d’ufficio ha creato non poche perplessità nei cittadini e negli altri politici. Nordio vorrebbe abrograre completamente questo crimine mentre la Lega, ad esempio, vorrebbe cercare di modificarne il testo. L’articolo del codice penale che si sta esaminando è il 323, una norma che punisce gli abusi degli amminstratori locali, spesso costretti a dimettersi e a terminare anticipatamente la loro carriera. Il 95% dei processati per questo reato, però, vedono poi i propri casi archiviati. Su 4745 indagati nel 2021, solo 18 di questi sono stati condannati in primo grado.

Il commento del viceministro

Il disegno di legge, secondo il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, contiene “norme di grande rilievo che incidono nei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione e tra amministratori e giudice penale. L’obiettivo è quello di creare fluidità nel rapporto tra chi amministra e chi esercita l’azione penale, evitando la paura della firma. C’è inoltre la volontà di dare più sicurezza ai terzi che non c’entrano nulla con le intercettazioni da pubblicare e di restituire all’informazione di garanzia il suo carattere, appunto, di garanzia”.

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ultimo aggiornamento: 14 Giugno 2023 12:39

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